Questo motto mi piace molto, evidenzia esattamente il modo che ho di approcciarmi alle persone che alleno – che siano squadre, atleti di alto livello, persone che vogliono risolvere problematiche fisiche, giovanissimi o adulti.
Tutti i giovani che praticano con costanza e passione uno sport, portano in sé un sogno sportivo; è naturale, spesso però non sanno neanche loro come gestirlo o mettersi sulla strada corretta per raggiungerlo.
Qualche settimana fa ho assistito ad un intervento del recente campione di nuoto Massimiliano Rosolino che, parlando della sua storia sportiva, ripeteva spesso “a 12 anni sapevò già che il mio obiettivo era partecipare ad una Olimpiade”. Sono pochi i ragazzi che hanno questo grado di maturità e lucidità così da piccoli; sono però certo che tutti le sognino le Olimpiadi e che spesso necessitino semplicemente di persone o di un ambiente che li metta su una strada di obiettivi, di step di crescita e di miglioramento. “La fame vien mangiando”…
Noto che se un piccolo atleta si sente importante, che sta svolgendo un buon lavoro che ritrova nel suo sport, i miglioramenti possono diventare esponenziali.
Le più belle storie sportive che vivo quotidianamente sono quelle con ragazzi e ragazze che ho la fortuna di seguire sin dai primissimi anni di attività. Nel circolo di tennis dove lavoro, la preparazione fisica la inseriamo dai 5/6 anni ed è fantastico vederli all’opera verso i 12/13 anni con tutti gli obiettivi coordinativi e posturali raggiunti con gli step giusti e pronti per darci dentro nel mondo agonistico per inseguire i propri obiettivi.
Per me è molto stimolante e di massima ambizione anche lavorare con ragazzi e ragazze che arrivano da altri sport e che, pur facendo un lavoro di preparazione fisica di squadra nella loro società, vogliono un programma su misura. Fare la differenza sui dettagli che un allenamento di gruppo non può darti, può anche far svoltare una carriera.
Perciò evviva i sogni e l’entusiasmo che portano con sé!