Nato il 9 dicembre 1988, Stefano è un atleta che si definisce “trailer”. Il trail running è una specialità della corsa a piedi che si svolge in ambiente naturale, generalmente su sentieri, non importa se in montagna, deserto, bosco, pianura o collina, con tratti pavimentati o di asfalto limitati che al massimo e in ogni caso non devono eccedere il 20% del totale della lunghezza del percorso.
Normalmente questa attività è caratterizzata da una considerevole lunghezza dei percorsi oltre che dal superamento di dislivelli importanti, tanto positivi che negativi. Insomma, si tratta di una disciplina molto emozionante ed a contatto con la natura ma anche molto impegnativa, sia fisicamente che mentalmente. Se da quest’ultimo punto di vista Stefano affronta la sua attività sportiva e le gare con la testa giusta, mettendoci tutto il suo entusiasmo, passione ed umiltà, dal punto fisico un trailer ha un grande bisogno di un trainer (scusate il gioco di parole!). Un corpo che ogni settimana macina numerose decine di chilometri di corsa, con tanto di salite e terreni sconnessi, rischia di andare incontro a grossi squilibri funzionali. Se non si ha un corpo equilibrato e forte anche nei punti non direttamente interessati dagli sforzi massimi (parte alta e core soprattutto) si rischia di andare incontro a sovraccarichi, con conseguenti tendiniti nella maggior parte dei casi; a volte sofferenze alla schiena o addirittura fratture da stress a livello delle ossa del piede. Senza contare i cali di performance che possono capitare ad una macchina che continua ad insistere sugli stessi schemi motori senza variare gli stimoli.
Stefano segue ormai da tempo un profilo nutrizionale basato sulle sue esperienze, adattato con cura al suo allenamento. In ogni stagione, sotto controllo medico, è monitorato attraverso esami del sangue periodici, eseguiti ogni quattro mesi per verificarne il migliore bilanciamento. Il suo coach Massimo Gatti, lo segue costantemente adattando gli allenamenti gara per gara modificando l’integrazione sportiva di recupero, in rapporto ai dati tecnici e medici rilevati e dalle sensazioni dell’atleta.
A gennaio, dopo la pausa di 45 giorni di recupero post stagione e sotto consiglio del suo coach, il trailer pavese si è presentato da me ed ecco che l’inizio della collaborazione ha dato molti frutti, a partire dalla salute e dall’equilibrio del suo corpo fino ad arrivare in breve ad ottimi risultati in gara. Tutto questo nonostante l’inizio degli allenamenti non si è rilevato privo di intoppi, in quanto Stefano è arrivato in palestra con sofferenza al ginocchio sinistro: probabilmente da molti mesi, aveva modificato la distribuzione del carico spostandolo totalmente sull’emilato destro del corpo (le stagioni precedenti infatti aveva sofferto di tendinite alla zampa d’oca destra, un tendine situato posteriormente rispetto al
ginocchio) ma questa protezione era arrivata al capolinea e i veri problemi sono usciti alla scoperto; il quadricipite ed il medio gluteo di sinistra erano decisamente atrofici e molto carenti dal punto di vista della forza. Con pazienza, fiducia e resilienza nel giro di poche settimane abbiamo ripristinato il miglior appoggio in statica ed in dinamica dei piedi e rinforzato i muscoli dell’arto inferiore sinistro fino a tornare ad un equilibrio funzionale ottimale; abbiamo avuto anche il tempo di tonificare e rendere più reattiva la parte del tronco e delle braccia che erano trascurate da molto tempo e nel mentre Stefano è ripartito con allenamenti di corsa sempre più qualitativi che gli hanno permesso da aprile in poi di rimettersi alla grande e togliersi in fretta belle soddisfazioni.
Sono rimasto contentissimo delle vittorie nella 10 miglia della Bruno Rossini Run a maggio ed il mese successivo nella durissima “corsa della Corona” di 28 km a Finalborgo, in Liguria, con il tempo di 2 ore e 5 minuti!
E’ con estremo piacere che vi presento Stefano Emma, un bravissimo ragazzo che è capace di correre 10 km in 33’01” (in gara a Magnago) e 1 km in 2’45” (sempre in gara, a Voghera)!
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