New Tennis Generation Academy | Alessio Firullo Personal trainer


Ogni volta che ripenso a questa esperienza mi riempio di energia e confidenza (a parte ripensando al look che avevo).

Nella primavera del 2005, un po’ stufo della vita lavorativa che ho affrontato a Pavia i primi due anni dopo la laurea (due ore in una scuola elementare, un’ora in un circolo di tennis, un’ora in una palestra, due ore in un altro circolo…sempre di corsa e con poco guadagno) durante i quali sentivo che potevo e dovevo ambire a di più, ho pensato che avrei dovuto specializzarmi in una sola attività (il tennis, lo sport che conoscevo meglio e mi appassionava di più); altro mio pallino era fare un’esperienza all’estero.

Perciò effettuando una semplice ricerca su google, “tennis academy”, ho inviato 100 email in giro per il mondo con curriculum e lettera di presentazione; non mi aspettavo nulla, invece mi sono arrivate 15 risposte di cui tre accademie interessate. Sono andato ad affrontare un provino e ad ognuna di queste ho fatto impressione positiva; sarei potuto andare a Nizza per esempio dove però sarei stato uno dei tanti preparatori, perciò ho deciso di puntare sulla qualità del lavoro (a discapito di quella meteo!) e trasferirmi a Colonia in Germania presso la New Tennis Generation di Andreas Maurer e Marc Goellner (due ex top 20 Atp, altro motivo di scelta) come unico responsabile della preparazione fisica dell’accademia. E’ stato un anno e mezzo di “fioritura” per me, come professionista perché ho imparato e dato tantissimo e come persona perché mi sono buttato con tutto me stesso in una vita nuova tutta da costruire ex novo (di tedesco tra l’altro non sapevo neanche una parola appena arrivato).

Ho allenato giocatori e giocatrici professionisti e alcuni dei migliori under della Germania, guadagnandomi la fiducia dei coach che mi hanno spesso mandato per tutta la nazione e anche all’estero (Croazia, Lussemburgo, Belgio) come accompagnatore dei tennisti ai tornei.

Sono stato fortunato a trovare il posto giusto al momento giusto, ma poi le cose bisogna sudarsele e questo penso di averlo fatto al meglio. Dopo un anno e mezzo ho deciso di lasciare la Germania e di tornare in italia per sfruttare questa esperienza come base per costruire la mia figura professionale.

 

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